Samstag, 14. November 2020

Ruolo della donna

 Ruolo della donna:


Nel percorso del progresso d´industrializzazione, è nata l´ idea che la donna dovesse rivestire un ruolo marginale nei processi produttivi, quindi era naturale attribuire al suo ruolo un minore riconoscimento economico. Gli economisti classici hanno elaborato la teoria del doppio salario: secondo questa teoria gli uomini devono essere retribuiti anche per mantenere la famiglia, le donne invece vengono pagate solo in funzione della loro sopravvivenza personale, questo perché sono mantenute dal marito o hanno l´appoggio economico della famiglia. Nelle società industrializzate nasce l´ideale della donna casalinga; la donna lavoratrice diventa un problema sociale da risolvere.
Nella prima metà del Novecento, il ruolo lavorativo della donna si amplia in una triplice direzione: cresce la presenza femminile nelle fabbriche, aumenta la presenza delle donne come impiegate ed iniziano ad affermarsi figure professionali prettamente femminili. L´aumento della presenza delle donne nelle fabbriche è possibile grazie all´introduzione del lavoro a catena e anche perché la forza fisica viene sostituita dalle macchine. È vero che la presenza femminile aumenta nei lavori impiegatizi, i ruoli dirigenziali sono quasi sempre però occupati solo dagli uomini.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo di crescita economica, aumenta il tasso di attività delle donne, questo anche se inferiore rispetto a a quello maschile. In tutta Europa aumenta il numero delle donne sposate lavoratrici, la maternità continua ad es
sere un ostacolo al lavoro extra- domestico. Al partire dagli anni settanta si verificano dei cambiamenti significativi: aumenta il numero delle donne che occupa ruoli dirigenziali e manageriali nelle industrie e nelle amministrazioni  pubbliche. 

Tuttavia, la differenza tra salari maschili e femminili potenzia le differenze sessuali sul mercato del lavoro. 

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